Situato a 85 chilometri da Roma, a Contigliano sono ancora visibili i resti dell’insediamento romano che si formò quando Quintiliano, retore amico di Vespasiano, si ritirò nell’ager Quintilinus, nei pressi della pieve di S. Lorenzo.
La prima menzione sul Castrum Quintilianum è del 1157, e del Medioevo rimangono le mura, bel conservate, l’impianto urbanistico con le due Porte di città, dei Santi e Codarda, case e viuzze, gradinate e archi, che conducono alla sommità del colle, dominata dalla seicentesca Colleggiata di S. Michele, con cappelle affrescate.
Al di fuori dell’abitato l’abbazia cistercense di S. Pastore, del 1255, sottoposta a profondi restauri e diverso uso, conserva il fascino degli ambienti monastici.
Oltre a la Collegiata di San Michele Arcangelo, da non perdere sono i ruderi della Chiesa di San Giovanni e i più antichi resti della Chiesa di San Lorenzo, in aperta campagna.
Nel mese di agosto si commemora l’Assalto al Castello rievoca la conquista del castello di Contigliano avvenuta nel 1501.
È una festa animatissima di più giorni, che prevede il cambio delle monete in ducati, l’illuminazione con candele, tanto vino e canti; il clou è il Palio dell’Ariete: i sei rioni del paese simulano l’attacco alla Porta dei Santi con un lungo e pesante ariete.
Piatto caratteristico è lu pizzicottu PAT, uno gnocco di pasta di pane condito con sugo piccante.
Tipiche sono le fregnacce all’arrabbiata, il formaggio, i tartufi.
Ottima anche la pizza sucia PAT, un dolce locale natalizio. Particolare l’allevamento dei suini della razza autoctona Nero dei Monti Sabini; esclusivi sono i salumi, il burro di San Filippo PAT, prodotto ancora usando le zangole di legno, e il pomodoro corno di toro PAT.