Cittaducale è un piccolo gioiello, a partire dalla sua pianta, ellittica, con l’antico il tessuto viario diviso in due strade perpendicolari che si incrociano e danno origine alla piazza, centro della vita civile commerciale e religiosa.
Proprio Piazza del Popolo, questo è il nome dell’incrocio dei due assi viari, leggermente inclinata, è uno spazio magico, tranquillo, dove sostare e ammirare con calma gli edifici che la circondano, tutti belli: la Torre civica merlata, la Chiesa di Santa Maria del Popolo con la facciata medievale rettilinea tipica delle architetture abruzzesi, il bellissimo rosone e la sua miriade di archetti incrociati come un merletto, il Palazzo della Comunità, le residenze nobiliari che, a partire dalla fondazione voluta da Carlo d’Angiò nel 1308, vi si sono affacciate.
Anche la cinta muraria, visibile in alcuni tratti, affascina per le torri difensive ancora erette, tra cui quella a guardia dell’accesso principale, la Torre Angioina nota anche come Cassero di San Manno.
Tante le chiese medievali e rinascimentali dentro e fuori le mura da visitare. Ma imperdibile è una ‘puntata’ alle antiche Terme, vicinissime. Le fece costruire l’imperatore Romano Vespasiano, originario della zona, splendide per la sua epoca, ora comprese in un comprensorio archeologico di grande interesse. Nei pressi, come d’uso per le terme, un laghetto di acqua sulfurea.
E a tavola? C’è solo l’imbarazzo della scelta in una cucina tradizionale, semplice, saporitissima. La proposta migliore: le ‘Sagne alla molinara’, prelibatezza dell’arte culinaria civitese, squisito anche se composto da ingredienti poveri, farina e acqua, tirate a mano con una lavorazione particolare e laboriosa. E poi, ma solo nella giusta stagione, castagne e vinbrulè. Tutto il resto è da scoprire, insieme agli altri borghi tutti speciali, delle Valli Reatine.