Tappa 3: da Rieti a Poggio San Lorenzo
Il punto di partenza della terza tappa è a Rieti sotto la statua bronzea di San Francesco. La tappa arriva a Poggio San Lorenzo e ha una lunghezza di 21,8 km.

Statua bronzea di San Francesco a Rieti, ai piedi della Cattedrale di Santa Maria Assunta, foto da wikipedia
La statua si trova ai piedi del campanile della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, in Piazza Mariano Vittori. La statua fu realizzata dallo scultore reatino Cristo Giordano Nicoletti, per la ricorrenza del settimo centenario della salita al cielo del Santo e fu inaugurata nel 1927.
È possibile fare un giro per la cittadina prima di cominciare il cammino. In questo caso la Basilica di Santa Maria Assunta merita senz’altro una visita.
La Cattedrale presenta un esterno romanico e un interno barocco. Molto bella la torre campanaria del 1252 e il portico di metà Quattrocento.

La cripta nella Cattedrale di Rieti
L’edificio custodisce una cripta e un battistero in cui è ospitato il Museo Diocesano di Rieti. All’interno sono presenti anche diverse cappelle settecentesche e le sculture di Gian Lorenzo Bernini e Lorenzo Ottoni, nonché dipinti di Andrea Sacchi, Francesco Romanelli e Lattanzio Niccoli.

Palazzo Vincenti, foto da wikipedia
Rieti offre al suo visitatore molti altri edifici di interesse storico-artistico, in particolare nel centro storico. Dai Palazzi signorili a quelli legati al potere alle costruzioni religiose, Rieti è un borgo tutto da scoprire. Proprio accanto alla Cattedrale si trova il Palazzo Vescovile, con la facciata romanica e le volte a crociera gotiche al piano terra. Sempre nella Piazza della Cattedrale è possibile ammirare il Palazzo del Governo o Palazzo Vincentini, di epoca rinascimentale. Il lato del Palazzo che guarda verso la Basilica è munito di una splendida loggia formata da due ordini di serliane, attribuita al Vignola. La loggia affaccia su un giardino all’italiana oggi pubblico e liberamente accessibile.

Palazzo comunale di Rieti, foto da wikipedia
Un altro palazzo storico di rilievo è il Palazzo comunale la cui struttura originaria risale al XIII secolo. Fu costruito per ospitare il libero comune reatino che in quel tempo era costituito da priori e per questo è noto anche come palazzo dei priori. Il palazzo fu sottoposto ad ampliamenti e ristrutturazioni una delle quali nel Cinquecento fu attribuita al Vignola.
La facciata è opera invece di un rifacimento del XVIII secolo, in stile tardo barocco e culmina con un piccolo campanile. Gli interni, sia l’atrio che il primo piano, sono arredati in stile liberty. Il primo piano ospita la sala consiliare con lampade in ferro battuto realizzate da Duilio Cambellotti. Il secondo piano dell’edificio ospita la sezione storico-artistica del Museo civico di Rieti, con una collezione che parte dal tardo Rinascimento e comprende sia dipinti che sculture, tra cui è presente una Ebe di Antonio Canova. La sezione archeologica del Museo è collocata presso il Monastero di Santa Lucia, non molto distante.

Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, foto da wikipedia
Il Teatro Flavio Vespasiano, edificio culto di Rieti, propone un’intensa attività annuale. La struttura è di tardo Ottocento e la sua acustica viene considerata la migliore in Italia e una delle migliori al mondo.
Una visita merita anche Rieti sotterranea, che custodisce i resti del viadotto romano.

Ponte romano a Rieti
Il Cammino di San Francesco parte, dunque, dalla sua statua nel cuore del borgo reatino.
Da qui si scende per Via Roma, fino al Ponte Romano sul fiume Velino e a Piazza Cavour dal lato del Monumento alla Lira italiana (2003), proseguendo attraverso il Rione Borgo.
Poco fuori dalla città c’è il parco delle Terme di Fonte Cottorella.
Si attraversa quindi la passerella pedonale che passa sopra il fiume Turano e si inizia a percorrere il sentiero sull’antica Via del Sale fino ad arrivare a Maglianello Basso.
Si oltrepassa il borgo e si procede lungo il torrente Ariana, oltrepassando anche l’abitato di San Giovanni Reatino. Si passa quindi per la provinciale Turanense. Dopo 2 Km si gira a destra su una stradina sterrata che conduce al Ponte Romano del Sambuco.
Il ponte, lungo 66 metri, consentiva alla Via Salaria di valicare il torrente sottostante. Nel torrente è stato identificato del basolato romano, con un cippo miliario che indicava 41 miglia da Roma. In epoca medievale il Ponte Sambuco delimitava i confini tra il Districtus romano e quello reatino.

Ornaro Alto visto dalla Salaria, foto da wikipedia
Superato il ponte si arriva ad Ornaro Basso, frazione di Torricella in Sabina e qui si gira a sinistra sulla Via Salaria Vecchia.
Percorrendo per 1 km la Salaria si arriva ad imboccare la Via Quinzia, che scende fino a Ornaro Alto. Dalla torre del borgo, la cui presenza già in epoca romana è legata proprio alla Via Salaria, si gode un panorama molto suggestivo. Da Ornaro si riprende l’antica Via del Sale, attraverso il bosco, fino alla strada provinciale. Si continua quindi in direzione Torricella fino alla Collina del Sacro Cuore.

Panoramica di Torricella in Sabina
Nel borgo di Torricella in Sabina, deviando leggermente dal Cammino di San Francesco, si possono visitare il palazzo e la torre medievali che furono di proprietà degli Sforza Cesarini. Nella torre, che probabilmente dà il nome al borgo, si trova la chiesa tardo-romanica di San Giovanni Battista. A Torricella si può gustare, come prodotto tipico di queste terre, l’Olio evo dop della Sabina.
Dalla Collina del Sacro Cuore si prende una stradina che conduce al borgo medievale di Poggio San Lorenzo, dove termina la terza tappa del Cammino.
Il borgo ha origine molto antiche e risale probabilmente al popolo dei Pelasgi, scacciati tra il X e il VII sec. a.C. dai Sabini. Questi ultimi, alleatisi con i Romani, resero l’abitato centrale per la via del Sale al punto da trasformarlo in un castrum o fortezza militare. Dal V secolo il borgo fu aggregato all’Abbazia di Farfa, alle cui vicende rimase legato fino all’età napoleonica.

Poggio San Lorenzo
Arrivando nel borgo si ammirano immediatamente le sue imponenti mura, con le arcate a tutto sesto. Entrando all’interno, nella piazza, si può visitare la Chiesa di San Lorenzo. Ben visibile ancora il ponte levatoio che permetteva in epoca medievale di entrare nella fortezza. Poco fuori del paese troviamo la Madonna dei Penitenti, risalente al IV sec. d.C. e sorta sui resti di un tempio dedicato alla Dea Vacuna. Nella località Valle Gemma è da visitare quello che è considerato dagli storici un oppidum preromano o santuario italico.
Qui si trova anche un imponente leccio che, secondo gli abitanti di Poggio San Lorenzo, risulta essere il più grande d’Europa.
Il tempo di percorrenza di questa terza tappa è di 7 ore e 30 ore ed il grado di difficoltà è considerato impegnativo.