Da Fontana Liri alla Fontana di Trevi, “Marcello come here” è il tuo 100° compleanno! Seguiamo le orme indelebili nella storia del Cinema Italiano di Marcello Mastroianni, uno straordinario viaggio tra le location nel Lazio dei tuoi film.
Marcello Mastroianni nasce nel piccolo borgo ciociaro di Fontana Liri il 28 settembre 1924. Suo padre è originario di Arpino e fratello di Umberto, scultore di fama internazionale. I due artisti hanno regalato a Fontana Liri il titolo di “Paese del Cinema e della Scultura”.
Nel 1989 Mastroianni tornò ad Arpino, nella sua amata Ciociaria, per interpretare Jordan in “Splendor” di Ettore Scola. Insieme a Massimo Troisi raccontano la nostalgia per il cinema d’un tempo finito, proprio come è finito il tempo dello Splendor, la sala cinematografica ad Arpino. Jordan è il proprietario del cinema e assume al botteghino la bella Chantal, che riesce a sedurre e attirare in sala Luigi (Massimo Troisi). Ma non basta a tenere aperto lo Splendor.
Dopo 60 anni, Marcello torna in Ciociaria e va nella vicina Fontana Liri, il borgo natale spesso raccontato ai giornalisti per il folclore e l’enogastronomia. Sulla casa dell’infanzia s’incontra la targa commemorativa.
A piazza Trento, lo scultore ciociaro Umberto Cufrini ha realizzato un murales su Marcello Mastroianni. Il bassorilievo monocromo è realizzato con la tecnica del “word work”.
L’installazione artistica dell’architetto fontanese Bianchi-Poteca si affaccia sulla strada regionale. Dal titolo “Vieni”, questa enorme opera mostra diversi ritratti dell’attore ciociaro per “invitare” a visitare Fontana Liri.
Nel 1950 sposa Flora Carabella e nasce la figlia, Barbara. Nel 1958 è Tiberio in “I soliti ignoti” di Mario Monicelli, alle prese con un furto con una tragicomica combriccola dove spiccano Vittorio Gassman e Totò. Il “colpo” si deve fare in via delle Madonne a Roma, un toponimo di fantasia vicino piazza Venezia. Il film è tra i “100 film italiani da salvare”.
Estremamente fotogenico, negli anni 50 esplode il suo talento in circa 40 pellicole. Sboccia la collaborazione con Vittorio De Sica e Sophia Loren, con la quale reciterà per 40 anni in 12 film. Nei tre episodi narrati in “Ieri, oggi, domani”, rimane indelebile in “Mara” la scena dello spogliarello di Sophia per Marcello. Interamente girata a Roma, la pellicola del 1963 meritò il Premio Oscar come miglior film straniero nel 1965.
La coppia Loren – Mastroianni continua a conquistare il pubblico internazionale nel 1977 in “Una giornata particolare”. La regia di Ettore Scola li porta nella Roma fascista vissuta nei palazzi Federici. Nei panni di un travagliato antifascista omosessuale, si muove tra le case popolari in viale XXI Aprile. Il film ha vinto, tra l’altro, un Golden Globe.
Mastroianni interpreta i ruoli più disparati, dall’intellettuale fino all’uomo incinto in “Niente di grave, suo marito è incinto” (1973) di Jacques Demy. Indimenticabile il folle muratore in “Dramma della Gelosia – tutti i particolari in cronaca” in un trio esplosivo con Monica Vitti e Giancarlo Giannini, opera di Ettore Scola del 1970.
“l’avventura meravigliosa, l’esperienza più esaltante della mia carriera e della mia vita, in senso assoluto.”
Così Mastroianni definì l’esperienza con Federico Fellini nel 1960 nei panni di Marcello Rubini, il cinico giornalista in “La dolce vita”. Il successo mondiale di questo capolavoro sulla vita romana a cavallo degli anni 60 gli fece meritare il Nastro d’Argento. Il film vinse l’Oscar.
“Marcello, come here. Hurry up!”
Da Fontana Liri alla Fontana di Trevi, Marcello Mastroianni divenne immortale con questa battuta di Anita Ekberg in “La dolce vita”. Alla morte di Mastroianni, la Fontana di Trevi fu chiusa per un giorno, listata a lutto.
Marcello è un divo internazionale, un’icona istrionica e versatile del Cinema Italiano del Dopoguerra. Nel 1963 si trasforma in Guido, il regista in crisi ovvero l’alter ego di Fellini in “8 1/2”. Il film è ambientato a Chianciano Terme, ma il set reale fu principalmente negli Studi di Cinecittà a Roma. “8 1/2” ha vinto 2 Oscar e 7 Nastri d’Argento, ed è al 51° posto tra i “500 Migliori Film della Storia” della rivista Empire e nella lista dei “100 Film Italiani da Salvare”.
“Mi ricordo, sì, io mi ricordo” con la regia di Anna Maria Tatò è l’ultimo film – documentario uscito postumo, magistralmente autobiografico e autoironico. L’ultimo spettacolo teatrale fu invece “Le ultime lune” di Furio Bordon, un commovente focus sulla solitudine di un professore ottantenne. Andò in scena fino al 1996, l’anno in cui Marcello muore a Parigi il 19 dicembre.
Cosa possiamo regalare a un’icona della Settima Arte pluripremiata per il suo 100° compleanno? È “Marcello Mio” il regalo giusto, il film dedicatogli per i suoi 100 anni. È sua figlia Chiara a interpretare Marcello e se stessa. La pellicola di Christophe Honoré è girata tra Parigi, Roma, Latina e Formia. Nel cast spicca Catherine Deneuve, la madre di Chiara Mastroianni.
Ti ha emozionato entrare ancora una volta in sala, stavolta come spettatore? Chissà…
Buon 100° Compleanno Marcello!