Il Parco Nazionale del Circeo è un’area protetta della Regione Lazio di circa 8.900 ettari.
Si estende nei comuni di Latina, Ponza, Sabaudia e San Felice Circeo.
E’ stata la prima area protetta a venire istituita nel Lazio nel 1934. Comprende ambienti diversi, tutti di straordinaria bellezza, che la rendono meta ideale per escursioni di un solo giorno o soggiorni più lunghi, combinando insieme mare e montagna.
La zona costiera sabbiosa è l’habitat delle dune. La spiaggia si estende per circa 25 km, dalla scogliera calcarea del Promontorio del Circeo, nei pressi di Torre Paola fino al capo d’Astura, oltre i confini del Parco.
La zona delle dune comprende, oltre la battigia due aree a ridosso del mare che degradano nell’entro terra.
L’avanduna è la porzione di spiaggia che non viene raggiunta dalle onde ma che è comunque fortemente esposta alla forza dei venti marini.
In questa zona troviamo piante alofile, ossia piante che amano terreni salmastri e che in questi riescono a trovare un adattamento. Possiamo così ammirare la camomilla marina, l’eringio marino, l’erba medica e soprattutto il bellissimo giglio di mare selvatico.
Immediatamente più indietro troviamo la retroduna, la parte coperta dai venti in cui si sviluppa la macchia mediterranea. Qui troviamo il ginepro coccolone che con i suoi cespugli intrappola la sabbia e, mano mano addentrandosi, fino alla zona dei laghi, il leccio, il caprifoglio e il corbezzolo.
Sulla spiaggia si possono ammirare colonie di gabbiani che dividono la sabbia arsa dal sole con lucertole, scarabei ed altri coleotteri. Corrono nella vegetazione più fitta conigli selvatici e la volpe.
La zona della Selva di Circe è uno dei pochi esempi esistenti in Italia e meglio conservati di foresta di pianura. Si estende per circa 3.300 ettari in quella che prima della bonifica degli Anni Trenta era la Selva di Terracina.
La Foresta è un ecosistema ricchissimo ed estremamente vario tanto che nel 1977 è stata dichiarata Riserva della Biosfera, nell’ambito del programma M.A.B. (Uomo e Biosfera) patrocinato dall’UNESCO. La Foresta è visitabile tutto l’anno tramite una fitta rete di sentieri sia pedonali che ciclabili.
Nella Foresta esistono tre aree di Riserva Naturale Integrale: La Piscina delle Bagnature, La Piscina della Gattuccia e La Lestra della Coscia.
Possiamo trovare in questo ambiente diversi tipi di vegetazione. Nelle aree asciutte troviamo soprattutto la presenza di cerri.
Il sottobosco è costituito dalla presenza di pungitopo e asparago. La vegetazione delle Piscine è costituita da pinte erbacee igrofile. Anche la fauna è molto variegata e accanto alla lepre, alla volpe e al tasso troviamo splendidi esemplari di rettili e anfibi che popolano le zone più acquitrinose.
Di notte la civetta e l’allocco ci accompagnano con il loro canto.
Sovrasta la pianura pontina il Promontorio del Circeo, visibile da ogni punto del territorio. Il Promontorio è un rilievo calcareo alto 541 mt e rappresenta l’icona del parco. Al Promontorio sono legate leggende, miti e racconti favolistici grazie anche al suo profilo molto caratteristico in cui molti rivedono la Maga Circe. Secondo la tradizione infatti Ulisse sarebbe entrato con la sua nave nell’odierna Cala dei Pescatori sul Lago di Paola e sarebbe qui rimasto vittima dell’ammaliante Maga Circe. Il versante interno del Promontorio è chiamato “quarto freddo” e ospita una fitta foresta termofila mentre il versante esposto a sud è chiamato “quarto caldo” ed ospita una macchia mediterranea meno esigente, resistente ad alte temperature. Dal versante marino si può accedere a moltissime grotte, che rendono il paesaggio molto interessante per gli speleologi e per i numerosi reperti rinvenuti. La grotta più conosciuta è la Grotta Guattari. Il Promontorio è disseminato di sentieri e percorsi che potrete attraversare per godervi un paesaggio spettacolare e una natura ricca e incontaminata.
A ridosso della Duna si sviluppa un ambiente umido e lagunare costituito da quattro laghi: il Lago di Sabaudia o di Paola, il Lago di Caprolace, il Lago dei Monaci e il Lago di Fogliano. Ci troviamo qui difronte al più importante sistema palustre d’Italia, un territorio dichiarato Zona Umida di Interesse Nazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. Per le sue caratteristiche il territorio ospita una grandissima varietà di uccelli che qui fanno sosta durante i periodi migratori, nidificano o trascorrono l’inverno. Vi si contano circa 260 specie di uccelli acquatici che potrete avvistare con un buon binocolo nei diversi punti dedicati al birdwatching presenti nel parco.
L’ultimo ambiente da visitare all’interno del Parco è l’isola di Zannone, facente parte dell’Arcipelago delle Isole Ponziane insieme a Ventotene, Ponza, Palmarola, Santo Stefano e Gavi.
All’interno del Parco possiamo scoprire anche siti archeologici e storici di notevole interesse. Le occorrenze spaziano dai primi insediamenti di epoca preistorica, al Tardo Arcaismo e all’Età imperiale, all’Anno Mille fino all’occupazione dei Caetani.
Le presenze archeologiche rilevate nel Parco e inscindibilmente legate al territorio sono circa un centinaio, di straordinaria bellezza e assoluto interesse scientifico.
La zona portuale di Torre Paola ci porta indietro al periodo di Silla anche se il progetto forse più importante è di epoca neroniana. Il progetto prevedeva la costruzione di un grande canale che avrebbe dovuto collegare i quattro laghi costieri. L’opera è ancora oggi visibile tra il Lago di Paola e il Lago di Caprolace.
La villa di Domiziano è un’altra splendida perla presente all’interno del Parco e si affaccia sul Lago di Paola.
Sebbene il sito sia in larga parte ancora da scavare, gli ambienti visitabili sono di notevole interesse e in ottimo stato di conservazione. Il complesso è incluso entro un’area a riserva integrale estesa per circa 46 ettari. L’edificio sorge sui resti di una precedente villa costiera tardo-repubblicana. Sono ben visibili l’area termale costituita da una serie di ambienti intercomunicanti, che costituiscono un unicum con altri edifici quali la grande palestra porticata.
In alcune parti è possibile ammirare la perfetta integrazione tra l’edificio preesistente e quello di età domiziana, grazie alla perizia degli architetti dell’imperatore che hanno creato un’opera di eccezionale bellezza. La parte centrale del complesso è occupata dalle cisterne.
Molto interessante è anche l’area archeologica di Rio Martino, dove sono visibili numerosi resti di mura in opera reticolata.
Per quanto riguarda i sepolcri sono da menzionare le necropoli di Cala dei Pescatori e di Selva Piana.